Me ne stavo dimenticando. In montagna, a Natale, ho incrociato moltissimi - giovani, immagino - snowboarder: molleggiati, piegati, scendevano e curvavano come se fossero su una montagna di panna. Movimenti morbidi. Credo in linea con il loro "mood" easy/free-living. Come un po' anche quelli della tavola sul mare, i colleghi surfer. Di uno, ho seguito la sua camminata resa goffa dai pantaloni larghi e a vita bassa. Cinturina con borchiette, come questa in foto sopra. Felpina con grafica stilosa e disegnata da se o da qualche nuovissimo e giovane brand. Cappuccio che sbuca fuori come gli auricolari bianchi dell'ipod. Collanine, braccialetti e amuleti vari. Barbetta apparentemente incolta ma, zoommando, ben curata come l'intero stile. Snowboard sotto il braccio. In baita: birra. Quelli più fighetti: cocktail superalcolico come se fossero in corso Magenta.E pensate un po', qualche anno fa, tale marca Ride contro la concorrente Burton aveva piazzato cartelloni pubblicitari con scritto “The worst thing about riding a Burton is telling your friend you're gay” scatenando le ire e boicottaggi da parte degli snowboarder gay. Tutto risolto poi, ma che fantasia, del ca**o, però!
Vi segnalo quale link a tema: http://gaysnowboarders.tribe.net/; http://www.gayskiers.org/; http://www.snowboard.it/; http://www.snowboardplanet.it/
Ciao
Andre*
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