giovedì 20 maggio 2010

in malawi giudice condanna a 14 anni di carcere una coppia gay

Non si può non voler loro bene, ed essere solidali da subito. Essere se stessi dove l'omosessualità è punita per legge non è di certo facile. Steven Monjeza e Tiwonge Chimbalanga, 26 anni il primo 20 il secondo, si erano addirittura sposati con un rito simbolico. Dopo essere stati arrestati lo scorso dicembre, hanno ricevuto oggi la pena massima prevista dalle leggi del paese africano, 14 anni, che nonostante sia una repubblica presidenziale ad elezione diretta del capo dello stato con suffragio universale, secondo me, non brilla di grande democrazia.
L'omosessualità è illegale in ben 37 nazioni del continente, l'Uganda, come si legge su Corriere.it, "sta addirittura valutando un inasprimento delle pene che comprenderebbe condanne fino all’ergastolo e condanna a morte per i recidivi". L'edizione online del Corsera aggiunge: "Poco prima del pronunciamento della Corte, i due hanno inviato un messaggio dalla prigione, sostenendo di amarsi, secondo quanto ha riferito Peter Tatchell, un attivista gay inglese che dà assistenza ai due. «Io amo molto Steven e se la gente non mi dovesse dare la possibilità di amarlo e di vivere liberamente con lui, allora è meglio che io muoia qui in carcere. La libertà senza di lui non ha significato» ha detto Tiwonge. «Abbiamo fatto un lungo cammino insieme - ha replicato Steven - e anche se le nostre famiglie non sono felici della nostra condizione, non smetterò mai di amare Tiwonge»."
Il giudice, che li ha accusati di "esempio orribile", dovrebbe fare un giro fuori dai locale e dalle serate gay di Milano.
A*

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