venerdì 30 aprile 2010

alla fine i napoletani non stanno a sentire bolle e lo filmano tutto nudo

Va bene, Roberto Bolle sarà il più grande ballerino della storia della danza italiana degli anni duemila, ma d'arguzia direi che non brilla. L'etoile era in scena l'altro giorno al Teatro San Carlo di Napoli con la "Giselle" di Adolphe-Charles Adam nella provocatoria versione dello svedese Mats Ek. Provocatoria proprio perchè chi rappresentava il protagonista Albrecht si sarebbe dovuto esibire nudo nell'ultima scena. Et voilà, Bolle senza veli come mamma l'ha fatto che zompetta su e giù per il palco. Ha dato più il culo che il davanti al pubblico partenopeo, che non ha rispettato la richiesta dell'artista piemontese: "niente foto all'uccello, grazie!". Avevano anche mandato preventivamente fuori dalla sala tutti i fotografi accreditati. Ma niente.
Figuriamoci se si fa vedere tutto nudo, come il famoso non-strip della Ferilli per lo scudetto della Roma anni fa, pensavo leggendo i titoli degli articoli che promuovevano la rappresentazione della serata. Immaginavo trovate tecnologiche tipo un velo di protezione che opacizzava il membro di roberto, o un pannello che fa riflettere i flash e quindi le foto dei furbetti sarebbero venute tutte bianche... ebbene, niente di tutto ciò.
Roberto Bolle, che secondo me è uno da non far incazzare - e credo che queste foto per la rete non gli facciamo proprio piacere - ha dichiarato "Non è stato un problema [ballare nudo, nda] ero talmente nel personaggio che è stato naturale".
A*

2 commenti:

NoirPink - modello Pandemonium ha detto...

Mah, un ballerino famosissimo che annuncia a tutto il mondo che ballerà nudo, poi fa il pudico e dice ai fotografi che devono uscire e alla fine arrossisce perché - ma guarda te! - esistono i videofonini... beh, più che non brillare d'arguzia credo che abbia un ottimo agente: enorme pubblicità per foto di nudo potendo continuare a atteggiarsi a artista che non si vende (no, non è certo una velina che fa calendari, no?).

MOUSEtrip ha detto...

era stupendo quella sera in scena